I diversi stili di investimento
Questo argomento è molto diverso da quelli, esclusivamente tecnici, trattati fino ad ora, ma, molto importante e soprattutto funzionale all’iter per effettuare un investimento
Se vogliamo investire e non giocare d’azzardo, sarà importante scegliere le tappe da raggiungere, misurandole secondo le nostre forze. Per fare bene, è necessario osservare ed imitare chi già ha dimostrato di saper fare bene: documentarsi.
Tutte le altre regole discendono da queste, e su queste ogni gestore costruisce la propria filosofia di investimento.
Parlare di filosofia e di stili di investimento potrebbe sembrare ozioso, oppure didattica fine a sé stessa, perché gli investitori, quando veramente strutturano un proprio stile, diventano professionisti, e invece coloro che scelgono il mandato di gestione, spesso si accontentano (anche perché solitamente non diversamente sollecitati) di una superficiale descrizione della strategia per percentuali di azionario ed obbligazionario.
Invece, conoscere per grandi linee lo stile del gestore del proprio patrimonio, è indispensabile per avere corrette aspettative e non trovarsi in contrasto con le operazioni e le decisioni tattiche che muovono il portafoglio.
In linea di massima potremmo (come di solito, il condizionale regna…) dividere in grandi categorie l’argomento: è chiaro che queste categorie sono costruite arbitrariamente.
Prima divisione: gestione passiva e gestione attiva
Della gestione passiva, piuttosto monocorde, si è parlato negli ETF ; tende a riflettere i risultati di un indice, avvalendosi di adeguati programmi, che il computer gestisce poi fisicamente.
Invece la gestione attiva, proprio per le caratteristiche di flessibilità che le sono proprie, può essere suddivisa in 2 grandi direttrici:
- approccio mediante analisi fondamentale (basato sullo studio dei dati di bilancio)
- approccio mediante analisi tecnica (basato sullo studio dei grafici storici, la costruzione e l’interpretazione di figure geometriche derivanti da questi studi, per individuare punti notevoli per gli interventi di negoziazione)
- Identificato il tipo di approccio, la gestione, per entrare nella operatività pratica, adotterà una sua propria strategia.
- Salvo qualche presumibile, ma raro esempio di totale purezza tecnica e di adamantina fedeltà ad uno dei due approcci, il gestore utilizzerà tanto l’analisi fondamentale, quanto l’analisi tecnica, attribuendo maggiore o minor peso all’una o all’altra, in dipendenza dalla propria formazione professionale.
A seconda della filosofia di investimento, l’attenzione dell’operatività sarà:
- rivolta a titoli di alta qualità intrinseca (value);
- rivolta ai titoli con alta aspettativa di crescita (growth);
- rivolta a battere il mercato con ogni mezzo (hedge).
Alcuni “stili” riportati qui sotto hanno paternità riconosciuta e bibliografia abbondante, nomi come W.Buffett, P. Lynch, B.Graham, D.Dreman, hanno fatto la storia, e ancora risuonano giornalmente, nelle citazioni e nei risultati.
- Acquistare titoli di aziende a grande capitalizzazione, blue chips, con un prodotto di consumo giornaliero e di grande diffusione, con un marchio noto e suggestivo, una direzione esperta, capace ed attenta, in grado di creare valore all’interno dell’azienda, e tenerli in portafoglio a tempo indeterminato, una vera partecipazione allo sviluppo dei programmi dell’azienda stessa.
- Ricercare titoli di aziende piccole o medie, leaders nella propria attività, con fondamentali accattivanti e rapporti tra prezzo e utili nei quartili più bassi, per accompagnarle fuori dal momento di disinteresse del mercato.
- Investire, scegliendo i titoli con buoni parametri di redditività, nei momenti di pessimismo del mercato, per realizzare guadagni al cambio del sentiment.
- Scegliere titoli con buoni parametri di redditività, momentaneamente dimenticati, per motivi contingenti, per rivenderli sulla ritrovata attenzione del mercato.
- Vendere allo scoperto ( shortare) titoli ritenuti sopravvalutati, per guadagnare sul ribasso atteso
- Operare con strumenti derivati.
- Seguire le discrasie tra titoli che partecipato a riassetti societari o a scambi azionari, per sfruttare le inefficienze del mercato (arbitraggio)
- Costruire combinazioni tra strumenti derivati e titoli per esaltare trend attesi.
Queste sono solo alcune delle direttrici relative a diversi stili di investimento, che poi, nel particolare, si avvalgono della consultazione e della soggettiva combinazione di parametri per ognuno diversi.
Tra i parametri che riguardano i dati fondamentali delle aziende, i più consultati sono: capitalizzazione di mercato, prezzo, guadagno netto per azione, ricavo prima dell’applicazione delle tasse o delle tasse e ammortamenti, fatturato, flussi di cassa, variazioni stimate dei flussi di cassa, dividendi, ed altri ancora, in rapporti variamente combinati per ottenere significative relazioni di grandezze.
Per quanto riguarda l’approccio di analisi tecnica, le strutture geometriche e matematiche subiscono tante interpretazioni per quanti sono gli utilizzatori, costruite anche su teorie classiche quali, solo per esempio, le onde di Elliot, i numeri di Fibonacci , le analisi di Gann: la bibliografia è infinita..o quasi.
Nella pratica comune poi, si fanno molto sentire i vincoli che le autorità di vigilanza, spesso con dubbie proprietà e tempestività, istruiscono ed aggiornano, per una tutela del risparmiatore molte volte tutta teorica, e che spesso si risolvono in una limitazione delle potenziale agilità della gestione, purtroppo fallendo miseramente il bersaglio della tutela.
Per una volta, non abbiamo rovescio della medaglia, sperando che sia chiaramente emerso che il lavoro di ricerca, di studio, di comparazione e di elaborazione dei dati, fondamentale per la gestione, è una costante irrinunciabile, che raramente si può sviluppare in ambito non professionale.
Per la valutazione degli stili, solo la costanza e la regolarità dei risultati, non esistendo tecniche né teorie infallibili, segnaleranno le realizzazioni veramente di qualità.