Prestito con carta revolving, meglio stare attenti
Con l’avvicinarsi delle festività arrivano puntualissime anche le offerte di prestiti ai privati e molti, un po’ per bisogno, un po’ perché allettati dalle proposte, li accettano. Ma fin qui nulla di male purché tutto sia ben ponderato. Purtroppo però c’è uno strumento finanziario che negli ultimi anni è andato per la maggiore e che ha creato non pochi problemi: le carte revolving. Non si tratta di per sé di un cattivo prodotto, ma semplicemente chi lo sottoscrive non lo consce bene.
Le carte revolving cosa sono e come funzionano
Le carte revolving sono delle carte di credito con una somma finanziata dall’ente erogatore. Con queste carte si possono effettuare acquisti nei negozi fisici, sul web e anche pagare pedaggi stradali, eccetera Insomma, hanno quasi lo stesso identico utilizzo delle normali carte di credito. La somma utilizzata deve essere poi restituita con delle rate mensili. Ma non si tratta di un normale prestito in quanto ogni rata rimborsata va a ricostituire la somma spendibile. Un esempio: prestito da 2000 euro, se ne consumano 1800, si restituiscono le rate, mettiamo due, quindi avremo un importo spendibile di 200 euro se le rate fossero da 100 euro al mese. Potenzialmente la durata di questo credito è infinita.
Non si finisce mai di pagare
Il problema di questo prestito è proprio che non si finisce mai di pagare se si continua a utilizzare la carta. E non solo, i tassi di interesse, solitamente, sono decisamente più alti rispetto a quelli dei normali prestiti. Per cui se si ha la possibilità di accedere a un’altra forma di prestito è meglio lasciar perdere le carte revolving, purtroppo più di una persona si è trovata in difficoltà a causa di questo strumento che è sì utile, ma che va anche saputo utilizzare. Assolutamente sconsigliato a persone di una certa età e a ragazzi, e comunque, prima di sottoscrivere il finanziamento è sempre buona norma leggere nel dettaglio TAN; TAEG, e condizioni.