Università, per le facoltà umanistiche è tempo di riscossa?
In un passato non troppo remoto si è spesso sviluppata una vera e propria contrapposizione tra le cosiddette lauree STEM e quelle ALPH, con le prime considerate largamente migliori sotto il profilo occupazionale e di reddito. Prima però di procedere ad un ridimensionamento di queste differenze, è bene chiarire quali siano le lauree del primo gruppo e quali del secondo. All’interno dell’acronimo STEM rientrano Science, Technology, Engineering e Mathematics, in ALPH si ritrovano Art, Literature, Philosophy e History. Se fino a una manciata di anni fa l’associazione tra laurea in lettere e futuro nell’insegnamento era assodata, oggi non è più così. La riscossa delle materie umanistiche non è l’ipotetica trama del futuro ma è già realtà e lo dimostrano i dati raccolti da coloro che compiono quotidianamente ricerche in tal senso. Citando, ad esempio, il lavoro condotto da Hays e intitolato “Jobs of the Future”, si evidenziano quelle che potrebbero essere le mansioni più ricercate fino al 2030. Al primo posto si trova il Digital Analyst, seguono il Digital Strategist, il Web Content Strategist, il Digital Content Manager e il Digital Customer Relationship Manager.
Da questo brevissimo elenco è possibile estrapolare due dati incontrovertibili. Il primo, il più evidente, è che la presenza del digitale, che sarà ancora più massiva nel breve-medio periodo. Il secondo aspetto può invece essere dedotto andando a valutare le caratteristiche che dovrebbero avere i profili elencati sopra: creazioni di contenuti, analisi, strategia e capacità di relazione sono competenze che sono insegnate senza eguali all’interno del mondo umanistico. A questo aspetto si aggiunge tutto il panorama delle soft skills, ormai richieste di default secondo autorevoli economisti e presenti all’interno delle maggior parte degli annunci di lavoro. Rientrano in questo elenco la creatività, la capacità di adattamento ma anche l’intelligenza emotiva e soprattutto il pensiero laterale, elementi che sono alla base delle materie che rientrano nel gruppo delle ALPH. Questo elenco è stato messo nero su bianco anche dal Word Economic Forum, che ha stilato una classifica delle soft skill più richieste nel mercato del lavoro. A quelle appena citate, si aggiunge la capacità di gestire e organizzare un gruppo di lavoro e la capacità di essere innovativi.
Il mercato del lavoro odierno ha evidenziato in maniera sempre più preponderante come sia necessario per le aziende avere figure ibride, capaci di unire competenze storiche, filosofiche e letterarie ad una realtà odierna pervasa dalla tecnologia. Non mancano esempi in tal senso: le aziende che lavorano a stretto contatto con l’Intelligenza Artificiale oggi richiedono sempre più spesso laureati in filosofia in qualità di Automation Ethicist, vale a dire colui o colei che si occupano del legame tra AI ed etica.
Infine, un ultimo aspetto legato alla carriera accademica. Un percorso di una laurea triennale oggi in ambito umanistico molto spesso prevede poi un seguito, a prescindere dall’università selezionata (vale a dire, sia che si tratti di un ateneo in senso tradizionale oppure uno parzialmente online come Unicusano). I dati raccolti da Almalaurea indicano come solo l’11,1% dei laureati in triennale in Lettere non scelgono di proseguire il percorso in una specializzazione. Viceversa, in Informatica ben il 41,6% sceglie di non proseguire oltre il triennio.